Nuovo disco in arrivo * una breve storia al giorno per raccontartelo * giorno 3

In ogni dove, in ogni quando

L’ispirazione.
Dove trovarla?
Quando aspettarla?
Occorre metodo o si tratta di puro istinto?

Per tutti è complesso rispondere a queste domande. Però oggi vogliamo raccontarti una storia che possa aprire una finestra su una delle nostre personali risposte, non per offrirti una di quelle possibilità chiavi in mano che vanno tanto di moda oggi, ma per regalarti spunti di riflessione, esplorazione, indagine e ricerca che possano accompagnarti verso l’unica cosa che può veramente offrirti delle risposte autentiche: l’esperienza diretta.

In questa storia ti raccontiamo come è arrivata l’idea del ponte come concept per il titolo del nostro prossimo disco: BUILDING BRIDGES.

Il libro che stavamo leggendo in quel momento si chiama

IL MAESTRO NEL CUORE
Evolvere nella Luce e nell’Amore dell’Anima

del nostro carissimo amico Andrea Zurlini.

Nel capitolo “Il Filo della Coscienza” emerge una parola: ANTAKARANA, ponte arcobaleno.

Scrive Andrea: “Tre sono i veicoli che costituiscono la struttura dell’Anima. Tre sono i corpi della personalità. Queste due triadi, collegandosi tramite l’Antakarana (Ponte Arcobaleno), che è un filo della coscienza, portano all’espansione e allo sviluppo la coscienza umana, fino a renderla partecipe della sua Divina Origine Spirituale.

Antakarana, un ponte che l’essere umano edifica, struttura e nutre attraverso la meditazione e le pratiche spirituali per ricongiungersi alla sua natura essenziale e autentica, la sua natura divina.

Tramite la pratica spirituale l’essere umano mette in comunicazione la personalità con l’Anima, la scintilla divina, la quale utilizza la personalità come veicolo, strumento, tramite per esprimersi nel mondo, sul piano materiale.

Tutto questo nella mente di due artisti che utilizzano la musica ed il suono come strumenti di pratica spirituale oltre che di benessere olistico si presenta come un seme che inizia subito a germogliare.

Un ponte, un ponte è una via di comunicazione aperta tra mondi solo apparentemente separati, lontani o irraggiungibili tra loro. Fino a che non c’è un ponte, osserviamo l’altra sponda illudendoci di non poterla raggiungere. L’altra sponda può essere un’altra regione, un altro continente, ma anche un altro pianeta, un’altra galassia, un altro stato di coscienza, o più “semplicemente” un’altra persona.

Abbiamo necessità di costruire ponti, aprire vie di comunicazione diretta attraverso le quali far fluire informazioni, conoscenza, intuizioni, risorse materiali e spirituali, abbondanza etica, condivisa e condivisibile.

È attraverso ponti che arriva l’ispirazione. Naturalmente il ponte è un concetto metaforico che aiuta coloro che si immaginano o si pensano separati da tutto il resto a riconnettersi a se stessi, al mondo che li circonda e alla vita stessa.

In questa epoca abbiamo bisogno di strumenti semplici e accessibili per accedere a stati di coscienza più elevati, la metafora dell’edificazione del ponte ci aiuta concettualmente a “ricongiungerci” con la nostra natura essenziale.

Le canzoni sono strumenti semplici con molteplici livelli di profondità. Per questo sentiamo di utilizzarle per favorire l’emergere di stati elevati di coscienza e promuovere un benessere integrale ed olistico. Non è solo comunicare attraverso le parole e le note, ma anche tramite intenzione, energia e vibrazione.

Non tutti i giorni arrivano parole e melodie, ma oggi sappiamo che costruire ponti e imparare a gestire i flussi eterici di informazioni sottili ci aiuta a rimanere in contatto con una dimensione tra il visibile e l’invisibile tracotante di ispirazione artistica e spirituale.

Si tratta di cooperazione tra Anima e personalità, poiché la personalità ispirata e guidata dall’Anima possiede gli strumenti per materializzare le idee e trasformarle “alchemicamente” in opere tangibili, fruibili e condivisibili.

Più la personalità è infusa d’Anima, più le idee e le ispirazioni si organizzano e si materializzano nel compiere un’opera grandiosa per la realizzazione del BENE ASSOLUTO.

Ti raccontiamo questo con umiltà e spirito di servizio, non perché lo abbiamo letto su un libro o sentito dire da qualcuno, ma perché ne abbiamo fatto esperienza diretta.

BUILDING BRIDGES è figlio di questo genere di ispirazione, dove è la vita stessa nelle sue espressioni più autentiche a suggerire le note e i versi.

Montagne, colline, sorgenti, fiumi, cascate, mari, oceani, boschi, laghi … aurore, stelle, pianeti, bagliori, lampi, elementi, minerali, colori … intere popolazioni di animali e piante … esseri umani ed entità sottili … storie di vita vissuta … tutto eternamente interconnesso da una miriade sconfinata di fili di luce e di amore che esprimono pura bellezza tessendo la tela incantevole dell’universo e della vita.

Alla prossima storia.

Ti ricordiamo l’appuntamento di lunedì 22 febbraio alle 21.00 in diretta.

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Con affetto, armonia e spirito di servizio.

Andrea & Ilaria

Nuovo disco in arrivo * una breve storia al giorno per raccontartelo * giorno 1


Salento, agosto 2018.

È un viaggio lungo quello che da Bologna porta verso le estremità del tacco dello stivale italico. Lungo, ma sempre pieno di fascino. Partendo con il buio si colgono tutte quelle sfumature che dalla contemplazione della volta stellare portano al ritorno della luce solare.

Ed è nelle Marche, dove l’autostrada regala panorami di viaggio spettacolari, che il sole fa capolino direttamente sul mare. Miliardi di riflessi dorati arrivano diretti ai nostri occhi che sono costretti a farsi piccoli, lasciando però libero il cuore di spalancarsi.

È più o meno ora di pranzo quando raggiungiamo la nostra destinazione. Una volta arrivati c’è da aprire la casa, sistemare, scaricare la macchina.

Come capita il più delle volte, qualcosa di inaspettato e speciale accade proprio mentre siamo impegnati in altre attività: alcune parole in inglese arrivano all’improvviso.

“Sole del mattino, gratitudine. Eccoti qui, gratitudine”.

Hanno già una melodia. Sul mobile della cucina ci sono già carta e penna.

E allora tra una valigia da scaricare ed il pavimento da spazzare, queste parole trovano lo spazio ed il tempo per essere scritte.

Dobbiamo ancora sistemarci del tutto, ma la chitarra è a portata di mano. Gli accordi arrivano con semplicità e spontaneità, la melodia si delinea da sola, ed ecco altre parole arrivare in un flusso creativo meraviglioso.

All’improvviso arriva anche una e-mail sullo smartphone. Una distrazione? Forse, ma la notizia è incredibilmente sincronica. Andrea è stato ammesso ad una MasterClass a numero chiuso con un importante autore compositore del panorama musicale italiano.
Quando scrivi una canzone, c’è una parte della personalità che ti mette costantemente alla prova, ti aiuta a perfezionarti, a tirare fuori il meglio di te, ma se le lasci troppo spazio finirà per farti sentire inadeguato e non all’altezza. Certe notizie a volte arrivano come un balsamo di motivazione per sostenerti e aiutarti a credere nelle tue capacità e potenzialità. Ci sta che scappi una lacrima di commozione e di gioia profonda.

Il brano che sta prendendo vita accelera, Ilaria aggiunge parole e suggestioni e suggerisce un cambio di tonalità. Tutto si spalanca. È una celebrazione, è gioia, è … gratitudine!

Il nostro primo album assieme, SAUH, era stato pubblicato a giugno dello stesso anno. Eravamo ancora nel vivo della promozione, dovevamo ancora presentarlo dal vivo. Ma a quanto pare qualcosa ci stava spingendo già a riprendere la scrittura e la composizione di nuovi brani. 

Nel giro di poche ore da quelle prime parole balenate come un lampo improvviso nella nostra già ricca giornata, avevamo tra le mani e sulle labbra una nuova canzone.

La prima di una serie di canzoni che oggi sta per dare vita ad un nuovo progetto discografico.

Te ne parleremo presto, anzi …

ci vediamo lunedì 22 febbraio alle 21.00 per raccontartelo in diretta.

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Appuntamento alla prossima parte della storia.

Con affetto, armonia e spirito di servizio.

Andrea & Ilaria

Cos’è una Notte di GONG?

Quante volte durante le nostre serate ci è stato manifestato il desiderio di rimanere distesi comodi e in totale comfort dopo un’esperienza sonora con le vibrazioni avvolgenti del GONG …
In effetti è davvero splendido potersi abbandonare dolcemente al sonno, magari mentre i GONG stanno ancora suonando.
Questa è una delle belle opportunità offerte da una NOTTE di GONG.
Ma non si tratta semplicemente di questo …
in questo articolo ti racconto qualcosa a proposito di questo meraviglioso viaggio onirico immerso nelle vibrazioni sonore.

Una lunghissima storia racconatata in breve

Ho sentito parlare di “NOTTE di GONG” per la prima volta nel 2012, lo stesso anno in cui ho avuto la fotuna di parteciparvi come ricevente per la prima volta.
Proprio in quell’anno ho completato il mio percorso formativo con Nicola Renica, Christof Bernhard e Don Conreaux, l’ideatore del “GONG BATH” (Bagno di Gong).
In quel contesto fummo coinvolti come nuovi “GONG Master” nella realizzazione di quella che veniva chiamata “GONG Puja”, un rituale dove diversi suonatori si alternano a suonare i GONG per tutta la notte, mentre diverse persone ricevono le vibrazioni benefiche di questi strumenti.

La mia esperienza da ricevente

Ti racconto in breve la mia esperienza da partecipante: mi sono disteso circa alle 23.00 su un tappetino da yoga, e mi sono svegliato spontaneamente più o meno alle 6.00 mentre i gong stavano ancora vibrando, sentendomi completamente rigenerato.
Il dettaglio del tappetino da yoga non è irrilevante: praticamente ero disteso sul pavimento! Nonostante questo, al mattino mi sentivo divinamente, riposato in modo profondo e totale, come nuovo! Questa esperienza mi ha donato grande energia e nuova linfa, che sono durate a lungo, tanto da motivarmi ad approfondire la conoscenza e la padronanza di questo tipo di esperienza.

Perchè partecipare ad una notte di GONG?

Se le ragioni che ti ho elencato qui sopra non sono ancora sufficienti, approfondisco raccontandoti qualcosa in più!
Mi dilungherei eccessivamente se iniziassi a parlare delle numerose ricerche scientifiche che dimostrano gli immensi benefici della meditazione, ma io ed Ilaria stiamo raccogliendo molte pubblicazioni e molto materiale che saremo felicissimi di condividere presto!
Quello che mi sento di affermare con certezza è che i suoni degli strumenti che utilizziamo durante le nostre sessioni favoriscono l’accesso ad un profondo stato meditativo, anche senza pregresse eperienze nella pratica personale da parte del partecipante.
Riconosco che il mio modo di esprimermi è più artistico e spirituale piuttosto che scientifico, ma sono convinto che l’esperienza diretta vada sempre oltre una qualsiasi, per quanto dettagliata e approfondita, spiegazione logico-razionale.

Immerso nelle vibrazioni sonore del GONG il partecipante ha la meravigliosa opportunità di accedere ad uno stato particolare dove corpo e mente hanno l’opportunità di allinearsi per favorire l’accesso ad uno spazio sacro e protetto attraverso la “porta del Cuore”. In questo stato che potremmo definire di meditazione profonda, il cervello ed il corpo attivano dei profondi processi di rigenerazione psico-fisica. Oltre il valore spirituale di questa esperienza, la scienza dimostra una considerevole attivazione di determinate aree cerebrali e l’immissione nell’organismo di sostanze endogene (prodotte dal corpo stesso) particolarmente benefiche e rigeneranti.
Un po’ come se con corpo e mente in stand-by si attivasse un sistema innato di autoguarigione. Quello che teniamo sempre a sottolineare è che questo sistema è, appunto, già presente e latente in ognuno di noi.
Quello che ci proponiamo di fare come operatori è favorire l’accesso da parte del ricevente a questo stato naturale di profondo contatto con il proprio Sè Superiore, utilizzando diversi strumenti e tecniche con esperienza, professionalità e maestria.

La descrizione della NOTTE di GONG di MusicAlchimiA

Durante la NOTTE di GONG da noi proposta, dopo un’introduzione importante che descrive l’esperienza favorendo la creazione di un’ambiente confortevole e leggero e un rapporto di fiducia tra operatori e riceventi, ognuno si distende sul proprio materassino quanto più possibile comodo e confortevole (in questo caso è consigliabile utilizzare un materassino da campeggio o qualcosa di simile, con coperta o sacco a pelo e cuscino) e si abbandona ai suoni, permettendosi di scivolare spontaneamente nel sonno.
Dopo alcune sonorità di “accoglienza” come canti armoniosi accompagnati da strumenti delicati o suoni della natura, i GONG iniziano a vibrare dolcemente, mantenendosi su toni medio-bassi (in termini di intensità del suono) per tutta la notte fino al mattino, quando gradualemente l’intensità del suono sale per celebrare il risveglio con un climax sonoro prodotto dagli stessi GONG (chi ha partecipato ad un’esperienza sonora con i GONG sa di cosa parlo).
Poi si viene riaccompagnati alla presenza autentica ed ad un profondo radicamento attraverso musiche e canti offerti dal vivo dagli operatori.
A questo punto ci si ritrova in cerchio per darsi il tempo di risvegliarsi tutti quanti con Armonia, aiutandosi con una dolce colazione condivisa che favorisce il radicamento e la riattivazione psico-fisica.

Consigli per i partecianti

La NOTTE di GONG è un evento aperto ed accessibile a tutti, preferibilmente in buone condizioni di salute psico-fisica (in caso di disagio fisico o psichico è necessario farlo presente affinchè possa essere valutata in maniera responsabile l’idoneità alla partecipazione ad un evento di gruppo come questo).
Le donne incinte possono parteciparvi dopo la dodicesima settimana di gestazione.
Come scritto sopra, se non diversamente indicato nello specifico evento, è necessrio disporre di un materassino comodo, di una coperta calda o sacco a pelo e di un cuscino.
E’ importante fare il possibile per trovarsi durante la notte nel maggior comfort possibile, soprattutto in termini di comodità e temperatura.
Questa è un’esperienza senz’altro unica nel suo genere, ogni operatore la offre con le proprie sfumature e talenti e questo la rende aperta ad essere ripetuta più volte.
Ma ogni quanto potresti partecipare ad una NOTTE di GONG?
Non esiste una risposta assoluta a questa domanda, da una volta al mese ad una volta all’anno ad una volta nella vita … è incredibilmente soggettivo! Considerando però la nostra esposizione quasi quotidiana ai suoni dei GONG, con una certa apertura, esperienza e disponibilità interiore nulla vieta di ricevere questi suoni tutti i giorni.

Consigli per gli operatori

Parlando di conduzione, la NOTTE di GONG è un evento da non sottovalutare, occore una profonda preparazione, almeno uno o più conduttori con grande esperienza e capacità e un gruppo di suonatori esperti accomunati da intenti puri e amorevoli.
Può accadere di incontrare difficoltà e resistenze durante la notte, mentre si sta suonando, vigilando o assistendo.
E’ importante sottolineare che bisogna essere molto esperti e preparati nell’ambito del Sound Healing, nella gestione di gruppi e nella cooperazione con altri suonatori. Occorrono grande professionalità e animo benevolo.

Nella maggior parte dei casi, la NOTTE di GONG è condotta da un numero di operatori tale da garantire turni di riposo durante la notte (a partire da tre).

Una NOTTE di GONG condotta in due?

Io e Ilaria scegliamo consapevolmente in alcuni casi di condurre questa esperienza assieme rimanendo svegli e vigili entrambi per tutta la notte … le motivazioni sono profonde e molteplici, fanno parte della nostra ricerca e della nostra pratica. E’ la nostra storia di coppia a servizio!

Anche questo è MusicAlchimiA!

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per sapere come e quando partecipare alla prossima NOTTE di GONG!

Ti auguriamo immensa GIOIA ed ogni BENE!

Andrea e Ilaria